Passa ai contenuti principali

La psicologia sociale e le folle

LA PSICOLOGIA SOCIALE E LE FOLLE

La psicologia sociale si è sviluppata a partire dalla seconda metà del Novecento e ha analizzato numerosi fenomeni, tra cui la percezione degli altri, la definizione di sé, le dinamiche di gruppo, i comportamenti collettivi, le ideologie, le credenze, i modelli sociali, i consumi e il lavoro.


La psicologia delle folle

Il primo studio scientifico significativo sulla psicologia collettiva fu quello delle folle. Già nel 1895, Gustave Le Bon pubblicò l’opera Psicologia delle folle, dove analizzava il comportamento di gruppi di individui, descrivendo come, quando fanno parte di una folla, gli individui tendano ad agire in modo irrazionale, influenzati dal contagio mentale e dalla suggestionabilità. Le Bon teorizzava che, una volta parte della folla, l’individuo perde la propria identità e si sottomette agli impulsi primordiali, diventando più incline alla violenza, alla spontaneità e alla ferocia. Questo comportamento collettivo, secondo Le Bon, è facilmente manipolabile da un leader che guida la folla.


Sigmund Freud e l’annullamento del singolo nella folla

Nel 1921, Sigmund Freud ampliò gli studi di Le Bon in Psicologia delle masse e analisi dell’io, proponendo che il comportamento nelle folle non sia solo il risultato di fenomeni coscienti, ma anche di pulsioni inconsce radicate nelle esperienze infantili. Freud riteneva che la folla riducesse l’autonomia dell’individuo e che i membri di una folla, pur essendo fisicamente separati, condividessero una mentalità collettiva e si identificassero con il leader, proiettando su di lui le qualità ideali che desiderano per se stessi.


Massa vs. Folla

La psicologia sociale distingue tra massa e folla. La massa è una collettività vasta e relativamente omogenea, influenzata da istituzioni, media e cultura, mentre la folla è un gruppo di persone fisicamente vicine che, attraverso emozioni e finalità comuni, perde l’identità individuale, trasformandosi in un’entità sociale collettiva. Mentre Le Bon e Freud si concentrano sull’analisi del comportamento nelle folle, sociologi come Gabriel Tarde si interessano alla massa, ossia a gruppi di individui che condividono modelli culturali simili, anche se non fisicamente vicini.




Commenti

Post popolari in questo blog

sociologia: la stratificazione sociale

LA STRATIFICAZIONE SOCIALE 1. Gli Strati Sociali • La disuguaglianza sociale diventa visibile quando riguarda gruppi interi nella società. Le persone di uno stesso gruppo, come gli insegnanti, hanno spesso reddito, cultura e prestigio simili, creando un quasi-gruppo o strato sociale. • Ogni società è formata da strati sociali, ovvero gruppi che si differenziano per l’accesso a risorse come reddito, cultura e prestigio. Gli individui in uno stesso strato condividono simili opportunità, pur non conoscendosi direttamente. • La stratificazione sociale descrive una società divisa in strati, dove alcuni sono sovraordinati e privilegiati, mentre altri sono subordinati e deprivati. 2. La Gerarchia Sociale • Gli individui occupano posizioni gerarchiche in base alla loro classe sociale: qualcuno è in una posizione privilegiata e altri in una più svantaggiata. La gerarchia sociale riguarda gruppi, non singoli individui, e questi gruppi sono relativamente omogenei al loro interno. ...

Pedagogia: Locke

  John Locke  John Locke, filosofo e pensatore inglese del Seicento, è noto per il suo empirismo e il contributo alla filosofia politica liberale. Nelle sue opere, come il “Saggio sull’intelletto umano” (1690), sosteneva che la conoscenza deriva dall’esperienza sensibile, rifiutando l’idea di idee innate. Locke influenzò anche la pedagogia, promuovendo un’educazione che valorizzasse l’esperienza pratica e la formazione di abitudini morali fin dai primi anni di vita. Nel campo politico, Locke fu un sostenitore della libertà di pensiero e della tolleranza religiosa (seppur con esclusioni, come i cattolici). Credeva nella separazione tra fede e ragione e nella monarchia costituzionale. Durante la Gloriosa Rivoluzione del 1688, il suo pensiero influenzò l’ascesa del potere parlamentare, in contrapposizione alla monarchia assoluta. La sua opera più nota, “Pensieri sull’educazione” (1693), criticava il sistema educativo dell’epoca e promuoveva l’educazione pratica, unita a una solid...